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Salvatore Montemagno. Silenzi

Salvatore Montemagno. Silenzi. Tra la quiete e l’inquietudine

Ideazione, cura e testi di Paolo Capelletti
Stampa digitale
Grafiche Turato Edizioni
ISBN 989-88-98997-84-8

 

***

1. Presenza è solitudine

[…] È il vuoto dei luoghi, è la desolazione dei paesaggi a risuonare nell’assenza di questi sguardi, nella loro inadeguatezza, in un immobilismo che fa riemergere le case isolate e i ristoranti deserti di Edward Hopper o le figure disperse in lontananza di Caspar David Friedrich.
È attraverso la solitudine che queste immagini ci ripiombano fatalmente nella radicale questione della fotografia: rappresentazione e verità si incontrano, sulla fotografia? O, per dirla altrimenti: la fotografia trattiene il tempo della condizione umana? O ne crea uno tutto suo, essenziale ed essenzialmente inaccessibile per noi? […]

 

2. Stasi è vibrazione

[…] Il tempo di queste opere di Salvatore Montemagno è un tempo che imperversa, che accelera nel vuoto e frena senza sforzo, che impenna imbizzarito e che soave e silen-zioso attende. È il nostro tempo, è il tempo del mondo, è il tempo del cambiamento che scaturisce, inarrestabile e turbato, dalla stasi, dall’immobile, dal silente.
Queste immagini non solo catturano il passato ma riescono anche ad anticipare il fu-turo creando un’atmosfera evocativa e misteriosa che ci avvolge e ci intima di riflettere, sì, ma soprattutto di rifletterci, di riflettere noi stessi, come davanti a uno specchio che restituisce sempre il nostro sguardo e ce lo rovescia addosso. […]

 

3. Corpo è sublimazione

Il corpo è indubbiamente il vero punctum delle opere del fotografo in questione, come lo intendeva Roland Barthes, ovvero come elemento che attira l’attenzione dello spettatore e scatena una dinamica dialettica tra memoria involontaria ed esplosione emotiva.
Il corpo delle donne ritratte diventa il fulcro di una sensibilità che è già anche visione del mondo, che è già valore, specialità, topos. […]

Dal testo in catalogo di Paolo Capelletti

 

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Salvatore Montemagno
Sono nato a Gela in Sicilia, l’01/04/1962. Dal 1984 vivo a Montichiari (BS). Scatto fotografie da più di 30 anni.Ricordo ancora quando scattai la mia prima foto con una reflex, una Cosina CT1, prestatami da un collega di lavoro, a Roma, dalla finestra del nostro ufficio. Una foto molto banale… ma per me importantissima. Il punto zero di una grande passione che da allora non mi ha mai abbandonato. Possiedo ancora quella foto. Però… è solo da pochi anni che ho iniziato a studiare e sviluppare le “mie foto”, l’incontro con la fotografia digitale è stato per me l’anno zero. Poter avere il controllo totale sui miei scatti in post produzione, mi ha aperto le porte ad un mondo nuovo e meraviglioso… era quello che io stavo aspettando. La fotografia per me è esteriorizzazione di immagini interiori. Non ho la pretesa né l’in-tenzione né tantomeno la voglia di documentare la realtà. La realtà amo interpretarla. O meglio: mi piace dare “la mia versione dei fatti”, cercando di esprimerla artisticamente… e sperando di riuscirci.

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